Arriva l’ufficialità della zona gialla anche per la Sicilia con l’ordinanza firmata dal ministro alla Salute, Roberto Speranza. Cosa si può fare e cosa no nell’Isola.


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Sicilia torna ufficialmente in zona gialla: cosa cambia nella Regione

“Ho appena firmato una nuova ordinanza che porta la Sicilia in zona gialla. È la conferma che il virus non è ancora sconfitto e che la priorità è continuare ad investire sulla campagna di vaccinazione e sui comportamenti prudenti e corretti di ciascuno di noi”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza.

Prima per contagi, ultima per vaccinati la Sicilia sarà la prima regione italiana a tornare in zona gialla. L’Isola sarà la prima regione a cambiare colore dopo il via libera a fine luglio dei nuovi criteri per calcolare il rischio Covid basati sulle ospedalizzazioni, con soglia del 10% per l’occupazione dei posti in rianimazione e 15% per i posti letto in area medica non critica.

I dati che portano la Sicilia in zona gialla

L’isola è in testa per superamento degli indicatori decisionali con un tasso di occupazione in terapia intensiva del 12,1% (contro la soglia del 10%), occupazione posti letto in area medica non critica del 19,4% (contro il 15% di soglia) e incidenza a 7 giorni (20-26 agosto) più alta di tutta Italia con 200,7 casi per 100mila abitanti contro la soglia di 50 (era 155,8 nel monitoraggio scorso). Questi i dati contenuti nella tabella ministero della Salute/protezione civile che ha accompagnato la bozza del monitoraggio settimanale.

Nella bozza del monitoraggio viene analizzata per la Sicilia la “probabilità di una escalation nei prossimi 30 giorni”, cioè quanto è probabile che la regione superi le soglie di occupazione dei posti letto negli ospedali. E questa probabilità viene data (secondo proiezioni al 24 settembre) sopra il 50% per i ricoveri in area medica (in riferimento alla probabilità di raggiungere un’occupazione delle aree mediche del 40%), e dal 5 al 50% per le terapie intensive (in relazione alla probabilità di raggiungere quota 30%).

Una settimana fa la Sicilia, per le norme del Dl del 23 luglio scorso, è stata a un passo dal giallo. Gli analisti lo avevano visto nei loro calcoli giornalieri, sia per le ospedalizzazioni che sul fronte dei casi. E proprio in relazione ai contagi, ieri la Fondazione Gimbe, nel suo monitoraggio indipendente settimanale, ha messo in evidenza che su 13 Province italiane che fanno registrare un’incidenza di oltre 150 casi per 100.000 abitanti (la soglia per il tracciamento è fissata a 50), ben 9 sono in Sicilia: Caltanissetta (318), Ragusa (281), Enna (268), Siracusa (234), Trapani (195), Messina (185), Catania (180), Palermo (163) e Agrigento (156). Le altre quattro Province con alta incidenza sono Cagliari (239), Reggio Calabria (169), Sud Sardegna (167), Prato (163).

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Articoli a cura della redazione di SiciliaLive.eu

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