“Qui c’è un’altra Sicilia diretta ai giovani che sono il nostro obiettivo per il futuro” afferma il pianista siciliano Gianfranco Pappalardo Fiumara.


Musica

Dalla Sicilia a Tunisi per unire la musica d’Occidente e quella araba

Una fisionomia sempre più delineata, un successo progressivo fatto di duri anni di studio. Non si può parlare di eccellenze siciliane nel campo musicale, senza fare riferimento al suo nome.

È Gianfranco Pappalardo Fiumara, docente ordinario e coordinatore artistico della stagione dei concerti presso il Conservatorio di Palermo,  musicista catanese che nel tempo ha portato con orgoglio lo stendardo della sicilianità nel mondo della musica.

Il noto pianista siciliano ha calcato i più importanti palcoscenici, ricevuti innumerevoli riconoscimenti, stretto significative collaborazioni. Oggi continua la sua escalation: già protagonista di una recente tournée di successo tra la Carnegie Hall di New York e il Royal di Bruxelles, in questi giorni è ospite dell’Institut Superior de Musique de Sousse di Tunisi.



Nell’ ambito delle attività di collaborazione internazionale del Conservatorio musicale ‘A. Scarlatti’ di Palermo, la visita del Maestro Fiumara “avrà l’obiettivo di approfondire il processo interattivo di contaminazione tra la cultura musicale europea e quella araba” – come si legge in una nota stampa.

Fulcro del progetto, fortemente voluto dal direttore e dalla coordinatrice del dipartimento e internazionalizzazione del Conservatorio di Palermo, rispettivamente Mauro Visconti e Consuelo Giglio, è  l’ approfondimento degli aspetti relativi alla tradizione musicale occidentale da Bach ai giorni d’oggi in rapporto con le tradizioni musicali arabe.



Gianfranco Pappalardo Fiumara a Tunisi

“La mia presenza in Tunisia è un primo progetto nell’ambito della mobilità internazionale, prevista proprio dai progetti di internazionalizzazione dell’Erasmus – spiega Pappalardo Fiumara –. Si tratta di un programma che prevede la contaminazione musicale, in maniera osmotica, tra la musica occidentale e la musica araba. Un progetto che sta dando le sue soddisfazioni, sia in ambito musicale che in quello dei rapporti e delle relazioni internazionali. Per questo – prosegue – ringrazio il mio Conservatorio, che ha voluto approfondire per mio tramite questo rapporto, la coordinatrice dei progetti di internazionalizzazione, Consuelo Giglio, e il direttore, il maestro Mauro Visconti. Sono onorato, inoltre, per la lectio magistralis che terrò per l’Istituto delle lingue internazionali di Monastir e per il concerto in cui mi esibirò ad Hammamet, organizzato dal Rotary in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura.

Qui c’è un’altra Sicilia, un’altra Italia, probabilmente anche d’altri tempi, non dimenticata, attenta alla cultura e questo è veramente molto bello, soprattutto – conclude il pianista – perché diretta ai giovani, che sono il nostro obiettivo per il futuro”.



Al centro dello scambio culturale, aspetti come l’intonazione e le diverse corrispondenze del mondo arabo con quello occidentale, saranno esaminate dal noto pianista in dialogo con docenti della storica università della musica tunisina, tra cui il soprano Adriana Greckowa ed il pianista Todor Petrof.

Inoltre, saranno tanti gli appuntamenti tunisini di Fiumara. Tra questi una lectio magistralis sulla lingua italiana nella musica, su invito dell’antropologo arabo Aymen Hacen, protagonista della cultura tunisina e premio nazionale del governo tunisino per l’arte e la cultura, e un concerto per i Rotariani ad Hammamet, in collaborazione con l’Istituto italiano di Cultura di Tunisi, su invito del Presidente del Rotary e di Felice Belfiore, professore incaricato per il ministero degli Esteri a Tunisi.

Articolo a cura di Rita Vinciguerra

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