All’interno del Parco delle Madonie, sulla sommità del Monte Mufara a quota 1865 metri, sorge il Wide Field Telescope.  Scopriamolo insieme.


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Sulle Madonie un grande occhio nello spazio: il Wide Field Mufara Telescope

All’interno del Parco delle Madonie, sulla sommità del Monte Mufara a quota 1865 metri, sorge il Wide Field Mufara Telescope. 

A cosa serve il telescopio sulle Madonie

Il WMT avrà il compito di effettuare osservazioni astronomiche a largo campo, di intercettare NEO, (Near Earth Objects) ovvero quegli oggetti spaziali potenzialmente pericolosi per la Terra, e parteciperà a programmi di tracciamento di satelliti e rifiuti spaziali (Space Situational Awareness). Dalla cima del Mufara, uno dei siti astronomici più alti d’Italia, il Wide Field Mufara Telescope punterà il suo occhio nello spazio, andando a caccia di asteroidi, detriti spaziali ma anche nuovi possibili mondi attorno a stelle simili al Sole e supernove.



Il Wide Field Mufara Telescope è stato progettato e realizzato da Officina Stellare SpA, ed ha le seguenti caratteristiche: possiede un diametro di un metro, un rapporto focale f72.15, il primo fuoco è dotato di un correttore a 5 lenti e il sistema imaging si basa su una camera criogenica di oltre 90 centimetri quadrati, con 100 Mpixel. Ciò permetterà di monitorare costantemente la volta celeste al fine di individuare sorgenti luminose con variazioni temporali di intensità nella banda visibile dello spettro elettromagnetico.

GAL Hassin di Isnello

Il telescopio fa parte del GAL Hassin di Isnello (PA), il Centro Internazionale per le Scienze Astronomiche che vanta una grandissima attività di ricerca; una delle ultime scoperte risale allo scorso 9 agosto 2020, quando durante una serata osservativa tramite il Galhassin Robotic Telescope2, Carmelo Falco, un ricercatore del centro, ha individuato una nuova stella variabile nella costellazione di Andromeda.



Dopo attente analisi e nuove osservazioni, è arrivata la conferma che sul cielo del GAL Hassin brilla una nuova stella: dopo aver inviato i risultati ottenuti all’International Variable Star Index dell’American Association of Variable Star Observers, che contiene più di 2 milioni di stelle variabili, la nuova stella ritenuta variabile dai ricercatori di Isnello è stata confermata tale  e il 28 settembre 2020 è entrata a far parte del catalogo con il nome di GALVAR1, dove GAL sta per GAL Hassin e VAR1 si riferisce a VARIABLE 1, ovvero la prima variabile scoperta dai ricercatori del GAL Hassin, fino a quel momento sconosciuta.



Questo rappresenta un grande ed ambito traguardo per il Centro di ricerca di Isnello.

Intanto nel mese di ottobre sono stati completati i primi test funzionali sul Wide Field Mufara Telescope, che confermano che il WMT sarà uno dei telescopi di importanza nazionale per l’attività di osservazione e ricerca astronomica, lì sulla cima del Monte Mufara, dove il panorama è mozzafiato e il cielo di una bellezza tale da lasciare senza parole.



Articolo di: Teresa Molinaro

Photo credits: Alessandro Nastasi GAL Hassin, Madonie a passo lento


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